XAZORE
domenica 2 ottobre 2016
SALVIAMO I BOSCHI DAL BOSTRICO
Per chi frequenta i nostri boschi, non sfuggono di certo i danni enormi procurati alle piante dal bostrico, il coleottero che attacca alberi già vetusti e danneggiati, favorendone la scorza ed iniziando a scavare gallerie in cui deporre le uova, le cui larve poi vi maturano provocando alla pianta stessa un grave deperimento. La lotta contro questo insetto consiste nel mantenimento di un buon stato fisiologico e fitosanitario delle piante anche con una costante potatura per togliere le parti deperite
domenica 28 agosto 2016
LE MALATTIE PIU' DIFFUSE DEL PEPERONCINO
Un ben ritrovati a tutti Voi appassionati di questo blog. Per motivi organizzativi ci dobbiamo scusare con voi per avervi trascurato, ma purtroppo alcuni di noi ci hanno lasciato per dar posto ha nuovi arrivati. Visto le Vostre richieste in questi mesi abbiamo deciso di trattare un argomento che ci sta molto a cuore. Si tratta della cura del peperoncino pianta facile da coltivare, solenacea di appartenenza, è di facile riproduzione come ben sapete e come ci avete richiesto le avversità che colpiscono queste culture sono di origine funginea, batterica, virale, oltre a fisiopatie, cioè alterazioni di natura non parassitaria. Gli insetti sono senza dubbio l'avversità più evidente e più facile da riconoscere, come afidi aleurodidi e tripidi. Gli afidi comprendono numerosi specie, sono insetti che con le loro punture deformano la piante,sottraendo alla medesima la linfa vitale, cagionando deperimenti di varia natura. Non solo ma tali parassiti possono trasmettere virus letali per la medesima, tali insetti si riconoscono non solo ad occhio nudo ma anche alle deiezioni appiccicose e ricche di zuccheri che rivestono il vegetale. Tali insetto si debella biologicamente con predatori naturali come le coccinelle, altrimenti con trattamenti a base di piretro o Spinosad ammesso in agricoltura biologica. Gli aleurodidi chiamati comunemente mosca bianca. E' un insetto volatile di coloro bianco si localizza generalmente sulla pagina inferiore del vegetale i danni che cagiona sono paragonabili a quello dell' afide, e si cura nel medesimo modo. I tripidi sono insetti più insidiosi e di piccolissime dimensioni, le loro punture deformano la vegetazione più giovane del vegetale e tale insetto può anche esso veicolare malattie virali. Si consiglia oltre al trattamento antiparassitario già citato di utilizzare trappole cromotropiche, che sono fogli adesivi da applicare sopra la chioma della pianta, queste trappole consentono di veicolare la presenza di insetti in caso di invasioni massicce contribuendo al loro controllo effettuando un gran numero di catture. Sugli acari chiamati anche ragnetti che producono anch'essi deformazioni fogliari, la loro lotta si affronta con prodotti specifici come abamectina da somministrare con cautela alle dosi indicate in etichetta. Vi ricordiamo che piante sane e forti reagiscono meglio a queste avversità si consiglia pertanto di acquistare piante certificate per evitare spiacevoli sorprese durante il ciclo vegetativo. Per ulteriori informazioni contattare xazore@gmail.com e arrivederci a tutti voi .
martedì 8 marzo 2016
ALCHECHENGI
E' un erbacea perenne della famiglia delle Solenacee, si riconosce dai calici che avvolgono la bacca, si coltiva facilmente in qualsiasi terreno essendo una pianta perenne, la sua propagazione avviene per rizoma sotterranea. Dopo la fioritura presenta calici rossi arancio molto graziosi, gonfi come lampioncini, che contengono una bacca acidula commestibile, per cui in Francia è battezzata "amore in gabbia". Le sue bacche sono un eccellente diuretico, utile nelle ritenzioni di urina e in diverse affezioni renali. Il loro uso è anche raccomandato, ai gottosi ed agli idropici. Nel Italia del Nord le loro bacche sono molto apprezzate in pasticceria, dove le bacche vengono ricoperte di cioccolato. E' un vegetale dalle origini Asiatiche da noi non ancora molto conosciuto, vi raccomandiamo l'acquisto nei periodi più temperati e la coltivazione, ha raccolti ricchi e generosi , le foglie cuoriformi e gradevole alla vista, ci auguriamo di potervi dare un bel suggerimento per i vostri orti ormai in lavorazione. Per ulteriori informazioni contattare xazore@gmail.com
venerdì 22 gennaio 2016
LA CIPOLLA IL FIORE DEGLI DEI
L' inverno è nel suo tempo migliore, ma questo non può farci dimenticare i nostri più importanti lavori orticoli. Oggi parleremo della cipolla, botanicamente chiamata ALIUM CEPA, questo ortaggio fa parte da alcuni millenni della tradizione mediterranea, anche se si ritiene che ha origini asiatiche. Già coltivata dagli antichi Egizi che la consideravano sacra tante che il suo fiore veniva raffigurato nelle loro tombe. In Europa fu introdotta dai Greci e successivamente dai Romani. Oggi è coltivata in tutto il mondo anche in Italia se ne fa largo consumo. E' una pianta che ha foglie molto caratteristiche lunghe tubolari e cave, con una consistenza cartacea a seconda della varietà, le radici sono fascicolate, Come tutte le bulbose è una pianta biennale: anche se a livello famigliare si coltiva come annuale, poi che il suo ciclo termina con la raccolta dei bulbi. Ne conosciamo di diverse varietà le più diffuse sono la bianca di maggio, la lunga di firenze e la tropea rossa famosa per il suo colore, oltre alla agostana bianca. Ne conosciamo anche le loro caratteristiche sia per la raccolta primaverile, da consumarsi fresche, sia per la raccolta estiva dopo che il bulbo si è sviluppato. Queste ultime sono indicate anche per la conservazione invernale. Per la buona riuscita di questo ortaggio è indispensabile preparare il letto di semina durante l' inverno arrivando ad una profondità di scasso del suolo fino a 30 cm dopo di che si consiglia di preparare il terreno con un ottima concimazione di fondo a base di letame o compost. Le cipolle si possono moltiplicare sia per bulbo che per seme, per la semina si consiglia di applicarla possibilmente in alveoli, da metà agosto a fine settembre, potete trovare le piantine già pronte anche nei garden center. In alternativa come consigliamo l'avvio della cultura si può effettuare anche tramite bulbilli, facendo attenzione che la loro punta sporga verso l'alto e leggermente fuori dal terreno. La distanza tra bulbo e bulbo deve essere tra gli 8/10 cm. Attenzione in primavera alle erbe infestanti che ne soffocano lo sviluppo, necessita per tanto di frequenti zappature iniziali, per avere buoni raccolti e necessario che il terreno sia sufficientemente umido nonostante il vegetale non tolleri ristagni idrici. E' una pianta ghiotta di fosforo potassio e zolfo si consiglia una concimazione a fine primavera di sangue essiccato o prodotti di origine animale contenenti carnicci. Per le malattie si ricordano quelle di origine funginea e la classica mosca della cipolle che colpisce le foglie, si effettuano per tanto trattamenti a base di piretro. Per u lteriori informazioni contattare xazore@gmail.com
venerdì 25 dicembre 2015
A TUTTI UN BUON NATALE
Come tutti gli anni lo staff xazore vi invia i più sentiti auguri di Buon Natale e vi propone come alternativa per i vostri giardini in fiore, la pianta preferita dell' inverno l' HELLEBORO che vi possa questo vegetale entrare nelle vostre case per augurarvi Buone feste a tutti voi.
giovedì 10 dicembre 2015
DICEMBRE: TEMPO DI POTATURA!
Potare è indispensabile. La potatura è un
taglio naturale che il professionista effettua per contenere l'accrescimento e l'abbellimento di
una pianta. Tutti, più o meno, lo sappiamo ma spesso l'appassionato di verde
sbaglia perché non presta sufficiente attenzione alle esigenze specifiche di
ogni pianta, al taglio corretto, all'utilizzo di attrezzi adeguati. E' questa
la ragione per cui questo mese ho scelto per noi questo argomento, un po'
tecnico ma obbligato. Nei nostri
giardini la potatura deve avere obiettivi differenti a seconda della FASE DI SVILUPPO
in cui si trovano le nostre PIANTE. Guardiamo caso per caso, senza
generalizzare, e poi procediamo. Innanzitutto dobbiamo eliminare i succhioni, o
scopazzi, che si sviluppano in verticale sul fusto e non sono utili
all'economia della pianta, le sottraggono elementi nutritivi. Quando regolare
l'accrescimento dipende sempre dall'attività del singolo apice vegetativo. Tagliare
completamente l'apice, o la punta di qualsiasi ramo, ha come conseguenza
l'eliminazione di ormoni inibitori altrimenti prodotti. La loro assenza
sviluppa positivamente i germogli basali ma comporta l'emissione di nuovi
antipatici rami, da controllare in un secondo tempo. E' importante capire che la potatura, da
effettuarsi rigorosamente tra novembre a fine marzo, ha un effetto stimolante
sulla vegetazione. Spinge le gemme ad aprirsi in primavera e induce i germogli
ad allungarsi con vigore. Da una pianta ben potata otterremo numerosi, robusti
germogli fra i quali sceglieremo di volta in volta quelli da mantenere e quelli
da eliminare. Meglio non potare le piante che piangono: è il caso dell'acero,
di varie specie di actinia (il kiwi per capirci) e della vite. Il taglio di un
qualsiasi loro ramo comporta la fuoriuscita dal punto della cesura di notevoli
quantità di linfa. La continua fuoriuscita di linfa dalle ferite ritarda la
cicatrizzazione dei tagli. Solitamente questi vegetali vanno potati dopo la fioritura.
Un’ultima raccomandazione: per poter ottenere
tagli precisi è necessario che le lame delle forbici siano sempre ben affilate
e ben disinfettate, anche nel passaggio da una pianta all'altra. Se ti servono
info più specifiche contattami: xazore@gmail.com
Potare è indispensabile. La potatura è un
taglio naturale che il professionista effettua per contenere l'accrescimento e l'abbellimento di
una pianta. Tutti, più o meno, lo sappiamo ma spesso l'appassionato di verde
sbaglia perché non presta sufficiente attenzione alle esigenze specifiche di
ogni pianta, al taglio corretto, all'utilizzo di attrezzi adeguati. E' questa
la ragione per cui questo mese ho scelto per noi questo argomento, un po'
tecnico ma obbligato. Nei nostri
giardini la potatura deve avere obiettivi differenti a seconda della FASE DI SVILUPPO
in cui si trovano le nostre PIANTE. Guardiamo caso per caso, senza
generalizzare, e poi procediamo. Innanzitutto dobbiamo eliminare i succhioni, o
scopazzi, che si sviluppano in verticale sul fusto e non sono utili
all'economia della pianta, le sottraggono elementi nutritivi. Quando regolare
l'accrescimento dipende sempre dall'attività del singolo apice vegetativo. Tagliare
completamente l'apice, o la punta di qualsiasi ramo, ha come conseguenza
l'eliminazione di ormoni inibitori altrimenti prodotti. La loro assenza
sviluppa positivamente i germogli basali ma comporta l'emissione di nuovi
antipatici rami, da controllare in un secondo tempo. E' importante capire che la potatura, da
effettuarsi rigorosamente tra novembre a fine marzo, ha un effetto stimolante
sulla vegetazione. Spinge le gemme ad aprirsi in primavera e induce i germogli
ad allungarsi con vigore. Da una pianta ben potata otterremo numerosi, robusti
germogli fra i quali sceglieremo di volta in volta quelli da mantenere e quelli
da eliminare. Meglio non potare le piante che piangono: è il caso dell'acero,
di varie specie di actinia (il kiwi per capirci) e della vite. Il taglio di un
qualsiasi loro ramo comporta la fuoriuscita dal punto della cesura di notevoli
quantità di linfa. La continua fuoriuscita di linfa dalle ferite ritarda la
cicatrizzazione dei tagli. Solitamente questi vegetali vanno potati dopo la fioritura.
Un’ultima raccomandazione: per poter ottenere
tagli precisi è necessario che le lame delle forbici siano sempre ben affilate
e ben disinfettate, anche nel passaggio da una pianta all'altra. Se ti servono
info più specifiche contattami: xazore@gmail.com
venerdì 6 novembre 2015
LE VISTOSE E RESISTENTI BROMELIACEE
Piante
esotiche, che frequentemente abitano i nostri appartamenti di città perchè
longeve e resistenti, le BROMELIACEE si dividono in più di 50 generi e 2000
specie. Si tratta di piante erbacee perenni, dal fusto corto o addirittura
mancante, dalle foglie utili (grazie alla loro forma e consistenza raccolgono
l'acqua) e decorative (ci mostrano tutti i toni del verde!). La loro principale
caratteristica è però il modo spettacolare in cui crescono: al culmine del loro
sviluppo danno vita ad un'infiorescenza di solito più grande del resto della
pianta. Sul fusto allungato si palesano brattee lucide e sgargianti, piccoli
fiori candidi o lilla, appassiti i quali nascono germogli laterali che via via
fioriscono mentre la pianta originaria muore, disidratata. Da questi piccoli
fiori si origineranno nuovi fusti, inedite brattee... in un affascinante e
spietato ciclo vitale che vede piante "figlie" togliere via via
risorse alle "madri".
Posto che
devono essere irrigate regolarmente (meglio con acqua poco calcarea per
tutelare le foglie) e concimate solo una volta al mese, le bromeliacee possono
poi vivere in ambienti secchi perchè conservano sempre in sè acqua; prediligono la luce abbondante e diffusa,
detestano gli sbalzi climatici. Ideale per loro una temperatura di 18°. Non
richiedono cure straordinarie ma un'accurata pulizia di foglie e infiorescenze
appassite, rovinate permetterà di scongiurare l'annidarsi di fitopatologie
funginee. Per mantenere la lucidità delle foglie si consiglia di pulirle con un
panno morbido leggermente umido. Il rinvaso va effettuato dopo la fioritura. Se
siete curiosi di averne una sappiate che le principali bromeliacee sono la
variegata Guzmania, la tradizionale Aechmea,
la piccola Vriesea, l'angelica Billbergia o lo screziato Cryiptanthus...
piante belle e capaci di dare soddisfazione a chi se ne occupa. Se amate
l'originalità e il colore non potete sottrarvi dall'averne una. Se non sapete
quale scegliere rompete gli indugi e scriveteci. Sarà un piacere consigliarvi: xazore@gmail.com.
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