domenica 2 ottobre 2016

SALVIAMO I BOSCHI DAL BOSTRICO

Per chi frequenta i nostri boschi, non sfuggono  di certo i danni enormi procurati alle piante dal bostrico, il coleottero che attacca alberi già vetusti e danneggiati,  favorendone la scorza ed iniziando a scavare gallerie in cui deporre le uova, le cui larve poi vi maturano provocando alla pianta stessa un grave deperimento. La lotta contro questo insetto consiste nel mantenimento di un buon stato fisiologico e fitosanitario delle piante anche con una costante potatura per togliere le parti deperite
ed i  seccumi. Ma la cosa più importante, per prevenire questo flagello, è la giusta collocazione delle piante, perchè metterle a dimora in ambienti non idonei provoca sempre una vegetazione stentata, con piante deboli, e perciò più soggette all'attacco del borsico.  Purtroppo invece, è proprio questo che si è fatto in molte zone, si sono messi a dimora alberi non adatti al luogo, si è rimboschito con essenze non adatte all'ambiente, piantando, per esempio boschi di conifere in aree prealpine dove invece sono più adatte le latifoglie. Risultato? Un legno che non vale nulla ed una grande suscettibilità agli attacchi  del devastante borsico. Ed è paradossale che di questi danni vengano accusati i contadini e gli allevatori locali, considerati ignoranti perchè privi di laurea in  agronomia e quindi delle conoscenze specifiche  messe in campo dei dirigenti e dai cosiddetti "esperti" . Ci sembra l'ennesimo caso in cui i guai peggiori vengano invece perpetrati da un potere centrale fuori controllo e da chi non tiene in alcuna considerazione il buon senso contadino e i saperi locali derivanti, da un 'esperienza secolare del territorio. Per qualsiasi informazione contattare xazore@gmail.com

domenica 28 agosto 2016

LE MALATTIE PIU' DIFFUSE DEL PEPERONCINO

Un ben ritrovati a tutti Voi appassionati di questo blog. Per motivi organizzativi ci dobbiamo scusare con voi per avervi trascurato, ma purtroppo alcuni di noi ci hanno lasciato per dar posto ha nuovi arrivati. Visto le  Vostre richieste in questi mesi abbiamo deciso di trattare  un argomento che ci sta molto a cuore. Si tratta della cura del peperoncino pianta facile da coltivare, solenacea  di appartenenza, è di facile riproduzione come ben sapete e come ci avete richiesto le avversità che colpiscono queste culture sono di origine funginea, batterica, virale, oltre a fisiopatie, cioè alterazioni di natura non parassitaria. Gli insetti sono senza dubbio l'avversità più evidente e più facile da riconoscere, come afidi aleurodidi e tripidi. Gli afidi comprendono numerosi specie, sono insetti che con le loro punture deformano la piante,sottraendo alla medesima la linfa vitale, cagionando deperimenti di varia natura. Non solo ma tali parassiti possono trasmettere virus letali per la medesima, tali insetti si riconoscono non solo ad occhio nudo ma anche alle deiezioni appiccicose e ricche di zuccheri che rivestono il vegetale. Tali insetto si debella biologicamente con predatori naturali come le coccinelle, altrimenti con trattamenti a base di piretro o Spinosad ammesso in agricoltura biologica. Gli aleurodidi chiamati comunemente mosca bianca. E' un insetto volatile di coloro bianco si localizza generalmente sulla pagina inferiore del vegetale  i danni che cagiona sono paragonabili a quello dell'
afide, e si cura nel medesimo modo. I tripidi sono insetti più insidiosi e di piccolissime dimensioni, le loro punture deformano la vegetazione più giovane del vegetale e tale insetto può anche esso veicolare malattie virali.  Si consiglia oltre al trattamento antiparassitario già  citato di utilizzare trappole cromotropiche, che sono fogli adesivi  da applicare sopra la chioma della pianta, queste trappole consentono di veicolare la presenza di insetti in caso di invasioni massicce contribuendo al loro controllo effettuando un gran numero di catture. Sugli acari chiamati anche ragnetti  che producono anch'essi deformazioni fogliari, la loro lotta si affronta con prodotti specifici  come abamectina da somministrare con cautela alle dosi indicate in etichetta.  Vi ricordiamo che piante sane e forti reagiscono meglio a queste avversità si consiglia pertanto di acquistare piante certificate per evitare spiacevoli sorprese durante il ciclo vegetativo. Per ulteriori informazioni contattare xazore@gmail.com e arrivederci a tutti voi .


martedì 8 marzo 2016

ALCHECHENGI

E' un erbacea perenne  della famiglia delle Solenacee, si riconosce dai calici che avvolgono la bacca, si coltiva facilmente in qualsiasi terreno essendo una pianta perenne, la sua propagazione avviene per rizoma sotterranea. Dopo la fioritura presenta calici rossi arancio molto graziosi, gonfi come lampioncini, che contengono una bacca acidula commestibile, per cui in Francia è battezzata "amore in gabbia". Le sue bacche sono un eccellente diuretico, utile nelle ritenzioni di urina e in diverse affezioni renali.  Il loro uso è anche
raccomandato, ai gottosi ed agli idropici. Nel Italia del Nord le loro bacche sono molto apprezzate in pasticceria, dove le bacche vengono ricoperte di cioccolato. E' un vegetale dalle origini Asiatiche da noi non ancora molto conosciuto, vi raccomandiamo l'acquisto nei periodi più temperati e la coltivazione, ha raccolti ricchi e generosi , le foglie cuoriformi e gradevole alla vista, ci auguriamo di potervi dare un bel suggerimento per i vostri orti ormai in lavorazione. Per ulteriori informazioni contattare xazore@gmail.com

venerdì 22 gennaio 2016

LA CIPOLLA IL FIORE DEGLI DEI

L' inverno è nel suo tempo migliore, ma questo non può farci dimenticare i nostri più importanti lavori orticoli. Oggi parleremo della cipolla, botanicamente chiamata ALIUM CEPA, questo ortaggio fa parte da alcuni millenni della tradizione  mediterranea, anche se si ritiene che ha origini asiatiche. Già coltivata dagli antichi Egizi che la consideravano sacra tante che il suo fiore veniva raffigurato nelle loro tombe. In Europa fu introdotta dai Greci e successivamente dai Romani. Oggi è coltivata in tutto il mondo anche in Italia se ne fa largo consumo. E' una pianta che ha foglie molto caratteristiche lunghe tubolari e cave, con una consistenza cartacea a seconda della varietà, le radici sono fascicolate, Come tutte le bulbose è una pianta biennale: anche se a livello famigliare si coltiva come annuale, poi che il suo ciclo termina con la raccolta dei bulbi. Ne conosciamo di diverse varietà le più diffuse sono la bianca di maggio, la lunga di firenze e la tropea rossa famosa per il suo colore, oltre alla agostana bianca. Ne conosciamo anche le loro caratteristiche sia per la raccolta primaverile, da consumarsi fresche, sia per la raccolta estiva dopo che il bulbo si è sviluppato. Queste ultime sono indicate anche per la conservazione invernale. Per la buona riuscita di questo ortaggio è indispensabile preparare il letto di semina durante  l' inverno arrivando ad una profondità di scasso del suolo fino a 30 cm dopo di che si consiglia di preparare il terreno con un ottima concimazione di fondo a base di letame o compost. Le cipolle si possono moltiplicare sia per bulbo che per seme, per la semina si consiglia di applicarla possibilmente in alveoli, da metà agosto a fine settembre, potete trovare le piantine già pronte anche nei garden center. In alternativa come consigliamo l'avvio della cultura si può effettuare anche tramite bulbilli, facendo attenzione che la loro punta  sporga verso l'alto e leggermente fuori dal terreno. La distanza tra bulbo e bulbo deve essere tra gli 8/10 cm. Attenzione in primavera alle erbe infestanti che ne soffocano lo sviluppo, necessita per tanto di frequenti zappature iniziali, per avere buoni raccolti e necessario che il terreno sia sufficientemente umido nonostante il vegetale non tolleri ristagni idrici. E' una pianta ghiotta di fosforo potassio e zolfo si consiglia  una concimazione a fine primavera di sangue essiccato o prodotti di origine animale contenenti carnicci.  Per le malattie si  ricordano quelle di origine funginea e la classica mosca della cipolle che colpisce le foglie, si effettuano per tanto trattamenti a base di piretro. Per u
lteriori informazioni contattare xazore@gmail.com

venerdì 25 dicembre 2015

A TUTTI UN BUON NATALE

Come tutti gli anni lo staff xazore vi invia i più sentiti auguri di Buon Natale e vi propone come alternativa per i vostri giardini in fiore, la pianta preferita dell' inverno l' HELLEBORO che vi possa questo vegetale entrare nelle vostre case per augurarvi  Buone feste a tutti voi.

giovedì 10 dicembre 2015

DICEMBRE: TEMPO DI POTATURA!

Potare è indispensabile. La potatura è un taglio naturale che il professionista  effettua  per  contenere l'accrescimento e l'abbellimento di una pianta. Tutti, più o meno, lo sappiamo ma spesso l'appassionato di verde sbaglia perché non presta sufficiente attenzione alle esigenze specifiche di ogni pianta, al taglio corretto, all'utilizzo di attrezzi adeguati. E' questa la ragione per cui questo mese ho scelto per noi questo argomento, un po' tecnico ma obbligato.  Nei nostri giardini la potatura deve avere obiettivi differenti a seconda della FASE DI SVILUPPO in cui si trovano le nostre PIANTE. Guardiamo caso per caso, senza generalizzare, e poi procediamo. Innanzitutto dobbiamo eliminare i succhioni, o scopazzi, che si sviluppano in verticale sul fusto e non sono utili all'economia della pianta, le sottraggono elementi nutritivi. Quando regolare l'accrescimento dipende sempre dall'attività del singolo apice vegetativo. Tagliare completamente l'apice, o la punta di qualsiasi ramo, ha come conseguenza l'eliminazione di ormoni inibitori altrimenti prodotti. La loro assenza sviluppa positivamente i germogli basali ma comporta l'emissione di nuovi antipatici rami, da controllare in un secondo tempo.  E' importante capire che la potatura, da effettuarsi rigorosamente tra novembre a fine marzo, ha un effetto stimolante sulla vegetazione. Spinge le gemme ad aprirsi in primavera e induce i germogli ad allungarsi con vigore. Da una pianta ben potata otterremo numerosi, robusti germogli fra i quali sceglieremo di volta in volta quelli da mantenere e quelli da eliminare. Meglio non potare le piante che piangono: è il caso dell'acero, di varie specie di actinia (il kiwi per capirci) e della vite. Il taglio di un qualsiasi loro ramo comporta la fuoriuscita dal punto della cesura di notevoli quantità di linfa. La continua fuoriuscita di linfa dalle ferite ritarda la cicatrizzazione dei tagli. Solitamente questi vegetali vanno potati dopo  la fioritura.

Un’ultima raccomandazione: per poter ottenere tagli precisi è necessario che le lame delle forbici siano sempre ben affilate e ben disinfettate, anche nel passaggio da una pianta all'altra. Se ti servono info più specifiche contattami: xazore@gmail.com

venerdì 6 novembre 2015

LE VISTOSE E RESISTENTI BROMELIACEE

Piante esotiche, che frequentemente abitano i nostri appartamenti di città perchè longeve e resistenti, le BROMELIACEE si dividono in più di 50 generi e 2000 specie. Si tratta di piante erbacee perenni, dal fusto corto o addirittura mancante, dalle foglie utili (grazie alla loro forma e consistenza raccolgono l'acqua) e decorative (ci mostrano tutti i toni del verde!). La loro principale caratteristica è però il modo spettacolare in cui crescono: al culmine del loro sviluppo danno vita ad un'infiorescenza di solito più grande del resto della pianta. Sul fusto allungato si palesano brattee lucide e sgargianti, piccoli fiori candidi o lilla, appassiti i quali nascono germogli laterali che via via fioriscono mentre la pianta originaria muore, disidratata. Da questi piccoli fiori si origineranno nuovi fusti, inedite brattee... in un affascinante e spietato ciclo vitale che vede piante "figlie" togliere via via risorse alle "madri". 
Posto che devono essere irrigate regolarmente (meglio con acqua poco calcarea per tutelare le foglie) e concimate solo una volta al mese, le bromeliacee possono poi vivere in ambienti secchi perchè conservano sempre in sè acqua;  prediligono la luce abbondante e diffusa, detestano gli sbalzi climatici. Ideale per loro una temperatura di 18°. Non richiedono cure straordinarie ma un'accurata pulizia di foglie e infiorescenze appassite, rovinate permetterà di scongiurare l'annidarsi di fitopatologie funginee. Per mantenere la lucidità delle foglie si consiglia di pulirle con un panno morbido leggermente umido. Il rinvaso va effettuato dopo la fioritura. Se siete curiosi di averne una sappiate che le principali bromeliacee sono la variegata Guzmania, la tradizionale Aechmea,  la piccola Vriesea, l'angelica Billbergia o lo screziato Cryiptanthus... piante belle e capaci di dare soddisfazione a chi se ne occupa. Se amate l'originalità e il colore non potete sottrarvi dall'averne una. Se non sapete quale scegliere rompete gli indugi e scriveteci. Sarà un piacere consigliarvi: xazore@gmail.com.